LA CLASSE NON È ACQUA… OPPURE SÌ?
Primo premio del concorso alla 2F del nostro istituto, premio speciale alla 2C.
Si è svolta presso la Biblioteca di Villa Montalvo a Campi Bisenzio la premiazione del concorso “Il Mondo liquido”, un progetto per promuovere lettura, informazione ed educazione sui temi dell’acqua e dell’ambiente, rivolto alle scuole di Campi Bisenzio. Non è mancata la presenza del nostro istituto che si è fatto valere con due classi (la 2F e la 2C) fra quelle premiate per i propri elaborati. Le classi erano chiamate a scegliere un libro di narrativa fra quelli proposti dagli organizzatori e rielaborarlo in maniera originale, fornendo una chiave di lettura personale, originale e realistica dello stesso. I testi avevano tutti come tema quello dell’acqua elemento fondamentale del nostro vivere e a volte violento come accade nel “La storia di Marinella” di Emanuela Da Ros, che racconta attraverso un diario di una bambina il disastro del Vajont, o come lo è ne “La via del Pepe” di Massimo Carlotto, dove al centro è il naufragio di un peschereccio di migranti diretti a Lampedusa e inghiottiti dall’acqua. Un’acqua che sa essere anche onda per la crescita e oggetto di sfida, è questo il caso di “Big Swim” di Cary Fagan; qui “la grande sfida”, in un campo estivo in stile americano, è quella del nuoto nell’acqua di un lago.
La giuria ha avuto un bel da fare nel selezionare le quattro classi, sulle quaranta partecipanti visto il grande coinvolgimento di tutti e la soddisfazione degli organizzatori era evidente nelle parole rivolte ai ragazzi in una sala adiacente la biblioteca di Villa Montalvo da Ilaria Tagliaferri e gli altri bibliotecari coinvolti nel progetto. A prendere la parola poi sono stati coloro che hanno patrocinato il tutto. Prima lo ha fatto una portavoce di Publiacqua, seguita da un rappresentante della Water Right Foundation. Entrambi hanno parlato ai ragazzi del ciclo del ciclo delle acque e del problema della disponibilità e salvaguardia di questo elemento sul nostro territorio e nel mondo. È intervenuta anche la vicesindaco Monica Roso, che ha ringraziato gli organizzatori e sottolineato l’impegno del Comune di Campi nel promuovere percorsi atti a promuovere la lettura e il rispetto del nostro fragile ambiente.
Finalmente è venuto il momento della premiazione, inframezzata dai giochi di prestigio di un giovane mago chiamato per l’occasione che ha deliziato i presenti con la sua simpatia e le sue esibizioni di illusionismo. La prima classe a salire sul palco è stata la 2C che ha ricevuto un premio speciale per la realizzazione di una video-intervista ai personaggi de “La via del pepe”, nei panni dei quali si sono messi gli studenti immaginando “interviste impossibili” e confrontandosi con lo stare di fronte alla telecamera.
Poi è stata la volta della 1E della scuola Matteucci che per “La storia di Marinella” ha realizzato un pop-up (libro tridimensionale) che rappresentava appunto il disastro nella valle del Vajont (foto a sinistra).
La suspense si faceva sempre più alta fra i ragazzi che aspettavano il nome del vincitore. Il secondo posto è andato alla 1D sempre della scuola Matteucci, che ha cercato di raccontare il libro di Massimo Carlotto con un dipinto astratto e allo stesso tempo allegorico, dove in un vortice tenebroso si potevano apprezzare le macchie rosse dei migranti inghiottiti dal Mar Mediterraneo e i 5 grani di pepe che salvano la vita al protagonista Amal (foto sopra).
È stata festa grande quella della 2F che si è aggiudicata con merito la prima piazza grazie allo splendido lavoro ideato insieme alla professoressa Ilaria Serricchio che con i suoi ragazzi è riuscita a dare alle stampe il primo numero del Corriere della 2F (foto sotto), con una prima pagina a cui non manca davvero niente: dall’articolo di apertura, che descrive il progetto a cui ha partecipato la classe e il libro letto; all’articolo di fondo, che palesa delle perplessità sui veri interessi della società SADE coinvolta nel disastro; a un interessante articolo di spalla, che chiama in causa il punto di vista di una giornalista (Tina Merlin), inascoltata, che aveva palesato una certa preoccupazione sull’impatto ambientale della diga e che anche dopo il disastro ha continuato a voler far luce sulle responsabilità. Non potevano mancare poi un approfondimento che ci fa porre delle domande su cosa sia oggi il problema “acqua”. Bella anche l’impaginazione grafica arricchita da vignette e Qr code che rimandano a dei video sul disastro del Vajont.
Detto dei vincitori i complimenti vanno a tutti i partecipanti al progetto, agli insegnanti che hanno collaborato e a chi ha ideato il tutto, fornendo ai docenti uno spunto di riflessione che ha prodotto materiali davvero originali, partendo da un bibliografia ben curata, attraverso percorsi che lasceranno un seme negli studenti. Ora non resta che innaffiarlo. Con cosa? Ma con l’acqua!