Di Antonio Carioti e Giovanni Angeli – Dal Corriere della Sera del 25 Aprile 2017
Nel 1945 il mondo era in guerra da più di cinque anni. Il Nord dell’Italia era occupato dall’esercito tedesco, che obbediva a un dittatore crudele, Adolf Hitler, che aveva tolto la libertà al suo popolo e faceva uccidere persone innocenti, come gli ebrei, perché le riteneva inferiori. Hitler aveva invaso molti Paesi e voleva comandare su tutta l’Europa. Alleati dei tedeschi erano i fascisti, italiani guidati da un altro dittatore, Benito Mussolini.
Contro di loro in Italia combattevano non solo gli eserciti dell’America e dell’Inghilterra, nazioni libere, ma anche tanti italiani, detti partigiani, che volevano per la nostra patria un futuro senza tiranni, in cui ciascuna persona potesse dire come la pensava, scegliere i suoi rappresentanti e partecipare alla vita dello Stato.
Il 25 aprile 1945 i tedeschi e i fascisti furono sconfitti. Mentre gli americani e gli inglesi avanzavano verso Nord, in tutte le città occupate i partigiani si ribellarono per cacciare gli stranieri e abbattere la dittatura. Fu un momento di grande gioia, perché finì la guerra, che era costata tanti morti a tutte le famiglie, e l’Italia tornò libera. Perciò ogni anno il 25 aprile facciamo festa: per ricordare da dove viene la libertà del nostro popolo.